Librarsi come un Dakota



XCG-17
di James E. Mrazek


Lo XCG-17 rappresenta uno degli sviluppi, indubbiamente fra i più creativi, dell'aliante da trasporto del tardo secondo conflitto mondiale.
Nell’autunno del 1944, l’Aviazione dell’Esercito degli Stati Uniti (USAAF) si trovò di fronte al problema di dover trasportare una gran quantità di materiale dall’India al teatro di guerra cinese. Ciò significava dover sorvolare quella che gli americani chiamavano la “hump”, la gobba; cioè la parte orientale della catena della Himalaya, fra la Birmania, Burma (che oggi si chiama Myanmar) e la Cina.


Le rotte di aero-rifornimento sopra la "Gobba".

Siccome non c’erano aeroplani a sufficienza, fu proposto che forse si sarebbero potuti impiegare degli alianti da trasporto, per supplire alla carenza di equipaggiamento; e così lo sviluppo dell’aliante prese una piega davvero singolare. L’USAAF decise di investigare se non sarebbe stato possibile far sobbarcare un onere in più al Douglas C-47 Dakota, l’infaticabile mulo dei servizi d’aero-trasporto militari e civili.
Con poche facili modifiche, fu giudicato possibile produrre una versione da volo librato del C-47 che, trainata da un Douglas C-54, sarebbe stata in grado di trasportare un carico di 15,000 libbre ( cioè circa 6800 chilogrammi).
Per ottenere la massima capacità di carico il C-47 fu svuotato delle postazioni del navigatore e dell’operatore radio, e lo spazio ricavato divenne parte del vano di carico. Le paratie furono rimosse, creando uno spazio lungo 30,4 piedi (m 9,25). Anche i motori, ovviamente, furono rimossi,  e le gondole furono carenate con ogive di alluminio. I compartimenti esterni delle semiali, e le gondole dei motori, vennero convertiti in cisterne per il trasporto di combustibile.
Con tutte queste modifiche, la capacità di carico alla fine raggiunse le 15000 libbre previste; e ciò rese lo XCG-17 il più grande aliante da carico americano del conflitto.
Visto il risultato ottenuto, le ore/uomo necessarie ad effettuare la conversione si dimostrarono sorprendentemente poche. I collaudi successivi confermarono che era possibile trasformare un C-47 in un libratore da carico efficiente; e inoltre che un XCG-17 poteva essere riconvertito in C-47 in un tempo egualmente breve.
Tuttavia, mentre lo sviluppo e i collaudi dello XCG-17 erano ancora in corso, la situazione dei rifornimenti nel teatro bellico Cino-Indo-Birmano migliorò, e non vi era più la necessità di convertire in alianti un gran numero di C-47.



Un XCG-17, in alto a sinistra, al traino di un tandem di C-47




Dati Tecnici.                             
Aliante da trasporto XCG-17:
Equipaggio: 2 piloti.

Dimensioni:
Apertura alare: 95 ft (m 28,95)
Superficie alare: 987 ft²  (m² 91,70)
Lunghezza: 63,8 ft (m 19,44)
Altezza: 17 ft (m 5,18)
Allungamento alare: 9,15

Dimensioni del vano di carico:
Lunghezza: 30,3 ft (m 9,23)
Larghezza: 8 ft (m 2,43)
Altezza: 6 ft (m 1, 82)





Pesi:
Peso massimo al decollo: 26000 lb (circa kg 11793)
Peso a vuoto: 11000 lb (circa kg 4990)
Carichi previsti:
3 autocarri 4x4 ¼-ton (le famose jeep Willys); carichi misti; 27 soldati equipaggiati

Prestazioni:
VNE: (Velocità massima) 190 mph (Nodi 165)
VFE: (Velocità massima con iper-sostentatori estesi) 112 mph (Nodi 97)
VS1: (Velocità di stallo senza iper-sostentatori) 75 mph (Nodi 65)
VS0: (Velocità di stallo in configurazione d’atterraggio) 66 mph (Nodi 58)

Aerorimorchiatori:
Douglas C-54
2 Douglas C-47 in tandem.

Il Colonnello James E. Mrazek, l'autore dell'articolo che ho tradotto, si diplomò all'Accademia Militare degli Stati Uniti d'America nel 1938, ed entrò nell'Esercito col grado di Sottotenente. Due anni dopo fu assegnato allo 88esimo Reggimento Avio-Trasportato sperimentale, nel quale contribuì a definire la dottrina delle forze da combattimento aero-trasportate e successivamente comandò i reparti d'addestramento che istruirono le unità trasportate da alianti della 13esima, 17esima, 82esima e della 101esima Divisione Avio-trasportata.
Durante l'ultima fase della guerra fu comandante di battaglione della 13esima Divisione.
L'articolo sullo XCG-17 è tratto dal libro del Colonnello Mrazek "Fighting Gliders of World War II," pubblicato dalla St. Martin's Press, nel quale Mrazek descrive dettagliatamente praticamente tutti i libratori progettati durante la guerra.

Il Colonnello James E. Mrazek è anche l'autore di "The Glider War", sempre della St. Martin's Press, che racconta le imprese delle truppe aerotrasportate da alianti durante il secondo conflitto mondiale; dall'attacco di sopresa dei tedeschi alla fortezza belga di Eben Emael, all'inizio della guerra, alle azioni di guerriglia sovietiche, sulle ali di libratori silenziosi, contro i tedeschi.


Il primo di tutti: Groshev GN-4.






Il GN-4 (Groshev n⁰ 4), progettato da G.F. Groshev, fu realizzato nella Fabbrica di Alianti Moscovita poco dopo la fondazione dello stabilimento, e fu rivelato al pubblico al Raduno Volovelistico dell’Unione del 1934.


Il GN-4 fu il primo libratore da trasporto vero e proprio. La sua configurazione si situava a metà strada fra il veleggiatore e l’aliante da trasporto militare, benché in pratica fosse un grosso veleggiatore. Nonostante fosse stato progettato per essere rimorchiato per quasi tutta la durata del volo, eccettuati gli ultimi minuti dopo lo sgancio, il GN-4 è anche conosciuto per aver compiuto voli veleggiati di lunga durata, in condizioni favorevoli. Era stato progettato per volare come un elemento di una formazione a treno di alianti, ed era normalmente rimorchiato da un versione civile del Polikarpov R-5.

Il GN-4 era un velivolo monoplano ad ala alta controventata, con una sottile fusoliera a sezione ovale. Aveva un abitacolo chiuso per un pilota, e un vano con cinque posti per passeggeri dietro il posto di pilotaggio.
L’ala, dall’apertura di 60ft (m 18,28) aveva un bordo d’entrata diritto, e un bordo d’uscita che si rastremava a partire dal tronco centrale. Lo R-5 rimorchiava il GN-4 a una velocità di circa 87 nodi.


Dati tecnici e prestazioni:

Groshev GN-4

Aliante da trasporto

Equipaggio: un pilota

Dimensioni:

Apertura alare: m 18,28

Lunghezza: m 8,22
Pesi:
Peso massimo al decollo: 1,992 libbre (kg 903)
Peso a vuoto: 1000 libbre (kg 453,5)
Carico:
5 passeggeri 


E questo invece fu uno degli ultimi.

I.Ae. 25 Mañque o Buitre (Avvoltoio)




Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Argentina aveva già costruito il suo primo aliante pluriposto d'assalto, destinato principalmente al trasporto di truppe. Era un velivolo disegnato completamente dagli ingegneri dello  Instituto Aerotécnico, su richiesta della Dirección General de Aeronáutica.

L’idea sorse sul finire del 1944. Il progetto argentino s’ispirava al Waco CG-4  statunitense, ma doveva essere realizzato completamente con legnami nazionali argentini  a causa della scarsità di materiali fabbricati adatti della quale soffriva l’Argentina, per via della guerra in corso e del blocco imposto ad essa dagli Alleati.

Il 14 gennaio del 1945, gli ingegneri argentini cominciarono a lavorare al progetto di quello che sarebbe diventato il primo (e forse l’ultimo) dei libratori da trasporto militare dell’America Latina. Poco dopo, la Fábrica Militar de Aviones ne cominciò la costruzione, utilizzando legno di araucaria, guatambú (detto anche marfim) e manio. 





Le caratteristiche tecniche erano le seguenti:


Apertura Alare: m 25,50

Lunghezza: m 14,70

Altezza: m 3,84

Superficie alare: m2 79,19

Peso a vuoto: kg 2460 

Carico utile: kg 1122

Peso massimo al decollo: kg 3582 

Carico alare: kg/ m2 45,28 

Velocità di rimorchio massima: km/h 220

Velocità minima di planata: km/h 61.


L’Avvoltoio fu terminato lo 11 Agosto 1945, e una volta uscito di fabbrica fu verniciato di un colore verde oliva (eccettuata la parte inferiore che era azzurra); e sul lato sinistro, all’altezza della cabina di pilotaggio, vi fu dipinto un uccello nero della stessa specie, dentro un disco bianco, che era l’emblema del reparto di volo a vela.




 


Oltre ai due uomini d’equipaggio, il Buitre aveva una capacità di tredici soldati completamente equipaggiati; poteva trasportare ogni tipo di veicolo leggero, come una jeep, o un cannone Bofors da mm 75 con la sua dotazione di munizioni.


Juan Domingo Perón, che allora era il Ministro della Guerra argentino, seguì molto attentamente lo sviluppo del progetto e ordinò di essere costantemente informato dei suoi progressi. 

Al Commodoro San Martín (Juan Ignacio San Martín, militare e ingegnere, direttore dello Instituto de Investigaciones Aeronáuticas y Espaciales statale e uomo politico, ndt) risultò estremamente difficile procurarsi un cordone di nylon adeguato per farne il cavo di traino necessario ai primi collaudi del libratore I.Ae. 25; di conseguenza egli consigliò l’uso di un cavo d’acciaio Sandow flessibile ed elastico.

E fu così che furono effettuati i primi voli, tutti al traino, utilizzando un Martin B-10, che doveva raggiungere una velocità massima di km/h 220 e una velocità minima di planata di km/h 61.

Durante uno di questi collaudi, il cavo fu rilasciato e il Buitre planò fino a terra con successo.

Il progetto fu messo da parte, fino a che le necessità bellica del paese non ne avessero richiesto la costruzione in serie. Il 30 novembre del 1949 il prototipo fu destinato al XIII Reggimento di Fanteria di Córdoba, dove rimase inattivo sino alla sua demolizione, dopo la caduta di Juan Domingo Perón.  





Questo ultimo pezzo invece lo ho tratto dall'eccellente serie di blog argentini di Alberto N. Manfredi (figlio). Se siete interessati alla storia dell'Argentina, e se capite lo spagnolo, i blog di Manfredi sono un ottimo punto di partenza. 

Spero che abbiate trovato le traduzioni interessanti.

I vostri commenti saranno, come sempre, molto graditi (e risponderò a tutti).


Grazie,


L. Pavese 



 














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