Maggiolino nel senso di Bolide






Tanto per sdrammatizzare un po' (dopo guerre e maomettani), parliamo di automobili, design e marketing. O meglio, lasciamo parlare Eric Peters , che lo fa di professione, ed è più al corrente di me, per quel che riguarda il mercato dell'auto. Per quanto mi riguarda, è solo un'occasione per guardare vecchie foto e belle illustrazioni, ma spero che il pezzo che ho tradotto vi interesserà. I vostri commenti saranno molto graditi. Grazie,
L. Pavese






The Beetle as a Speedster.
di Eric Peters.
(Tradotto da Leonardo Pavese)

Negli Stati Uniti, la Volkswagen ha cambiato di nuovo il nome del Maggiolino, da New Beetle a semplicemente Beetle. Ma un appellativo molto più adatto sarebbe stato Speedster. ( In Italia si direbbe Spider, da speeder, se non volesse ormai dire decapottabile; anche se, io ho una mia teoria, qualche sapientone lo ha mutato in spyder credendo che fosse scritto male ndt ). Magari anche New Speedster. Ma non Beetle, per piacere, che sia nuovo o no. E questa non intende essere una critica del nuovo Maggiolino; solo una chiarificazione. Mi è venuta in mente mentre contemplavo la Turbo Beetle S che la VW mi ha inviato da guidare per una settimana. Quest’auto, negli Stati Uniti, ha un motore a quattro cilindri da 200 hp (kW 149), a iniezione diretta e raffreddato a liquido, che aziona l’avantreno. È molto rapida: da 0 a 60 miglia orarie (circa km/h 95) in poco più di 6 secondi. E veloce: è in grado di viaggiare tutto il giorno a più di km/h 160. Gli sbirri potrebbero causarvi dei problemi, ma l’auto di sicuro no.







Molto bene, anzi fantastico, direte voi. Ma che cosa ha in comune con il Maggiolino? Cioè con la volkswagen, l’auto delle masse? La parentela è molto remota, tenue, a essere generosi. Il Maggiolino originale era soprattutto un mezzo molto semplice di viaggiare da A a B. Era tutt’altro che una spider, ma era molto economica, nell’acquisto e nel mantenimento. Il prezzo base negli Stati Uniti, nel 1970, era di $ 1980, equivalente a poco più di 12000 Baracks di valuta inflazionata corrente, e a circa la metà del prezzo di una Beetle turbo-compressa del 2014. Il motore raffreddato ad aria, nel bagagliaio del Maggiolino originale (che un bagagliaio non lo aveva), sedeva sopra le ruote posteriori e le azionava. Il motore aveva un solo accessorio: l’alternatore, trascinato da una cinghia. Niente servo-sterzo. Non ne aveva bisogno, perché la parte anteriore dell’auto era leggerissima. Se è per quello, l’intera auto pesava solo circa 1600 libbre ( kg 725 ).










La Beetle del 2014 pesa il doppio, e del servo-sterzo ne ha proprio bisogno. E anche dei servo-freni. La nuova Beetle dispone anche di controllo climatico ad aria condizionata. Anche alcune delle vecchie Beetle (negli Stati Uniti) avevano l’aria condizionata, installata dalla concessionaria; ma era un’idea antitetica rispetto al concetto originario dell’auto; e una stupidaggine in tutti i sensi. Lo stesso vale per il cambio automatico (anche se nel caso della vecchia Beetle si dovrebbe parlare di cambio semi-automatico). La quasi totalità dei vecchi Maggiolini avevano il cambio manuale, naturalmente; e senza la frizione ad azionamento idraulico; non era necessaria: un cavetto funzionava benissimo.










Il classico motore boxer del Maggiolino originario poteva essere mantenuto e riparato da chiunque (be’, quasi chiunque), con qualche cacciavite, una chiave inglese e un po’ di pazienza. E il Maggiolino classico era pure “carino”, naturalmente. Ma per puro caso. Il designer (Ferdinando Porsche) aveva voluto massimizzare lo spazio interiore di un’auto che dal di fuori era relativamente molto piccola. Ora, questo Nuovo Maggiolino è un’auto molto più grande, molto più costosa  e di gran lunga più complessa. La sua “graziosità” (viene in mente l’antigrazioso di Umberto Boccioni), e la “sportività” sono le sue principali e intenzionali attrattive. Il che la rende molto diversa dalla sua progenitrice, e ci riporta indietro alla faccenda della Speedster. La primogenita della famiglia Porsche era di profilo ribassato, con una linea del tettuccio “tagliata” e fatta, per l’appunto, per correre.






356





Era anche molto attraente. La vita e la morte di James Dean sarebbero state meno affascinanti, se si fosse ammazzato su un Maggiolino invece che con la sua Porsche, battezzata Little Bastard. Anzi, probabilmente, non sarebbe neanche morto; perché se fosse stato alla guida di una Beetle non sarebbe mai riuscito a far andare l’auto abbastanza veloce da farsi male: i Maggiolini originari impiegavano circa trenta secondi a raggiungere i km/h 95, e non andavano oltre i km/h 120, con un po’ di vento in coda. Ma date un’occhiata alla Beetle del 2014, e paragonatela all’immortale Porsche 356, e poi ditemi, a chi assomiglia ‘sto bambino? La Volkswagen dovrebbe meditarci un po’.












Le Porsche odierne sono giocattoli per ricconi, ma quelle del passato non lo erano. Infatti, una volta, (per “una volta” s’intende gli anni 1950, ‘60 e anche gli inizi degli anni 70) vi era persino una certa sovrapposizione di segmenti fra le Porsche e le Volkswagen; anche se quelli della Porsche, oggi, preferirebbero non parlarne. Un acquirente medio, che poteva permettersi un Maggiolino (negli Stati Uniti) poteva anche permettersi una Porsche. Erano auto diverse, ovviamente: una ideata per la guida sportiva, l’altra per la guida economica.










Il Maggiolino dei giorni nostri è velocissimo, ma non è un’auto a buon mercato. Detto questo, rimane pur sempre molto meno costoso della più economica delle Porsche (la Boxster, nella sua versione base, costa $51400). Ma (consiglio alla Volkswagen), immaginatevi una VW Speedster Turbo. Prezzo sempre nell’orbita del Signor Rossi (l’acquirente medio, tanto per capirci). Accentuatene l’aspetto delle prestazioni, l’attrattiva. Battete sul prezzo la Porsche. O meglio, riconducete la Porsche alle sue radici. Basta non chiamarla Porsche. Toglietevi dalla testa quest’idea di legare il Maggiolino del 2014 con quello di una volta. Non ha senso, e non funziona. In un certo senso, la Volkswagen lo ha già riconosciuto, dando un taglio più "mascolino" alla nuova Beetle; la quale non assomiglia affatto all'innocuo Maggiolino dell'antichità; ma assomiglia moltissimo a una classica Porsche 356, anche nella guida. E allora perché non renderlo ufficiale?






356 by Alain Levesque



Eric Peters scrive su un popolarissimo blog (ericpetersauto.com), di auto, motociclette e questioni di libertà individuale. Su questo blog ci sono altri interessanti articoli di Eric che ho tradotto in italiano: uno è sull'eliminazione del motore a otto cilindri a V, decretata dal governo statunitense. Un altro è sui problemi che i cuscini salvavita (le airbag), e l'obbligo d'installarle, potrebbero causarvi; e infine uno sui sussidi del governo degli Stati Uniti alle auto elettriche.

Sono stati tutti tradotti e pubblicati qui col suo permesso.
Leonardo Pavese






  

Comments

Popular posts from this blog

The Chaca and her FIATs

KAKKU

Let the slaughter begin