Onde d'urto

 

 


Dopo quarant'anni, è ora di riabilitare Padre Coughlin e di finirla con il governo dei bankster.

di Mark Anderson (Direttore. Stop the Presses News Association) 

Tradotto e rielaborato da L. Pavese 

Il 27 di ottobre 2019 ricorse il quarantesimo anniversario del trapasso del sacerdote e famoso conduttore radiofonico Padre Charles Edward Coughlin (1891-1979). Ma, mentre la stampa di regime ha interrotto, almeno temporaneamente, la sua pratica abituale di gettare ancora un po’ di fango sulla sua tomba, e ha taciuto il suo anniversario, cosa molto peggiore è che la sua stessa parrocchia, che Padre Coughlin salvò dal probabile oblio negli anni  1930 ed edificò gradatamente fino a farla diventare l’unica e magnifica basilica nazionale del Little Flower, aveva già ampiamente insozzato il suo straordinario lascito.

Il sito web della parrocchia non solo a malapena riconosce il ruolo infaticabile che Padre Coughlin ebbe nella fondazione della chiesa di Royal Oak nel  Michigan, con la sua unica navata centrale a pianta centrale ottagonale e il suo splendido campanile di marmo italiano; ma ricicla anche le solite trite calunnie contro di lui, specialmente l’asserzione schiacciante che egli fosse un “antisemita” incallito. Tale è il potere della propaganda che è stata diffusa, nel corso di quasi un secolo, per calunniare uno dei preti più appassionati nella storia della chiesa cattolica americana. Ancora ai giorni nostri, le sinagoghe dell’area di Detroit esercitano pressioni sulla Basilica, sulla stampa e sulle autorità locali perché ritraggano Padre Coughlin sotto la peggior luce possibile.

 

The National Shrine of the Little Flower

 


Ma quale fu il peccato imperdonabile di Padre Coughlin? A cominciare dal 1930 circa, sino al 1942, mediante la sua popolarissima trasmissione radiofonica, e il settimanale ad essa associato, Social Justice, il prelato e talentuoso oratore populista di origine canadese si lanciò oltre il pulpito e diede una scossa alle fondamenta del mondo protetto del credito illecito e del potere politico. 

 

 


Una prima pagina del settimanale di Padre Coughlin “Social Justice” (Giustizia Sociale), fondato nel 1936 ma soppresso quasi subito dalle autorità federali. “Giustizia sociale” non aveva la connotazione progressista che ha negli Stati Uniti ai giorni nostri:  allora significava raddrizzare i torti del sistema monetario, usurario, iniquo e irrimediabilmente difettoso.  

 

Benché le prime trasmissioni radiofoniche di Padre Coughlin, risalenti alla fine degli anni 1920, fossero all’inizio incentrate sulle sacre scritture, egli dimostrava un senso insopprimibile di giustizia e una costituzione ferrea, con la forza della quale propugnava una società organica impregnata di Cristianità anche nella vita quotidiana. Conseguentemente, con il suo inconfondibile accento irlandese e la sua potente e quasi ipnotica oratoria, egli denunciava lo spietato, peccaminoso e fraudolento modo col quale le banche estorcevano denaro alla società e costringevano tanta gente alla servitù del debito e a una vita declinante nel peccato.

Dichiarando che il sostentamento e la salvezza delle anime degli uomini e delle loro famiglie erano le sue prime preoccupazioni, Padre Coughlin si scagliava con vigore contro l’apparato della Federal Reserve e lanciava una sfida agli oscuri doppiogiochismi e alla propaganda plutocratica che aveva fomentato la Grande Guerra. La sua predica intitolata: “So this is democracy?” (Quindi, è questa la democrazia?) rimane una delle più celebri orazioni contro la guerra del secolo scorso, e forse di tutti i tempi.

Ma il “peccato imperdonabile” di Padre Coughlin fu la sua puntuale esposizione, basata su fatti, del controllo quasi totale che certe entità giudaica esercitavano sul settore bancario, e del forte ruolo che gli ebrei avevano avuto nella rivoluzione bolscevica e nel rovesciamento sanguinario della Russia cristiana. A causa di ciò, la nota etichetta di antisemita, che padre Coughlin dovette sopportare anche quando era vivo, è stata inchiodata alla sua memoria come una crocifissione postuma.

Eppure, fra le tante crudeli calunnie lanciate contro Padre Coughlin allora e adesso, nessuno si è mai curato di chiedersi: ma era veramente un antisemita? O non fece altro che esporre verità scomode, mentre portava il messaggio di Cristo a tutti, compresi gli ebrei, al fine sacerdotale di salvarne le anime?

Per la cronaca, l’opinione di Padre Coughlin era che il Nazionalsocialismo tedesco e il Comunismo fossero essenzialmente due versioni di una dittatura centralizzata, la prima a carattere nazionalista e la seconda internazionalista. Quindi, anche se il  sacerdote in qualche occasione pronunciò parole d’approvazione verso alcuni progetti pubblici e piani finanziari hitleriani - in gran parte, e se non sempre, prima della guerra - egli aveva sempre respinto le ideologie comuniste e naziste e aveva invece propugnato una sorta di “Americanismo Cristiano” che era, sì, nazionalistico, ma che fu malignamente dipinto come una sorta di nazismo.

Coughlin, a ragione,vedeva la Germania di Hitler e l’Italia di Mussolini come due barriere contro il Comunismo sovietico.

In una trasmissione radiofonica del 1938 intitolata “The Rightists Go into Action” (La Destra entra in azione) egli tentò di chiarire: “ Il governo federale è meglio dotato e più capace di gestire gli affari dei vari stati di quanto lo siano gli stati stessi? I comunisti e i nazisti, entrambi i quali aderiscono al principio di un forte governo centrale, rispondono in senso affermativo. I discepoli di Washington, Jefferson e Lincoln rispondono negativamente. Anche i “nazionali” - cioè coloro i quali credono nel nazionalismo piuttosto che nell’internazionalismo - sostengono di no.”

In suo articolo degli inizi del 1939, “An American Christian Program” (Per un programma Cristiano e Americano), Padre Coughlin, fra le crescenti accuse di essere praticamente un seguace di Hitler che odiava gli ebrei in modo virulento, così commentò l’adunata nazista del German America Bund, che si era svolta al Madison Square Garden di New York: “Nel frattempo, la stragrande maggioranza di americani è ancora americana; non è né ben disposta verso il Bund nazista né lo sarebbe verso un congresso comunista...Pertanto, se l’Americanesimo e la Cristianità sono contrari ad entrambi il nazismo e il comunismo, sarebbe ora che i veri americani e i veri cristiani si organizzassero contro entrambi.”

 

New York 1939. Nazisti statunitensi al Madison Square Garden

 

Perciò, i mezzi di comunicazione di massa miscredenti, nella loro perpetua guerra contro il lascito culturale di Padre Coughlin non si sono mai chiaramente presi la briga di leggere gli articoli, molto eruditi, di Padre Coughlin né di ascoltare con attenzione le sue eloquenti e molto spesso vulcaniche orazioni che facevano il tutto esaurito in molti teatri dell’opera e negli stadi, durante il travaglio della Grande Depressione.

Lo stesso si può dire di coloro che passano per storici occidentali. D’accordo che Coughlin disse che “i comunisti avevano legittime rivendicazioni”, ma egli, per chiarire, disse anche ripetutamente che i comunisti erano gravemente in errore quando formulavano le loro soluzioni violente dei problemi. 

Per esempio, Coughlin riconobbe che i comunisti giustamente “...denunciavano il moderno sistema capitalista, la sua usura legalizzata, le tasse onerose, il suo monopolio dell’industria e le sue guerre commerciali", ma, era anche attento a puntualizzare che la critica comunista al monopolio capitalista non offrisse soluzioni pratiche né moralmente accettabili.

Per andare al nocciolo del problema monetario, Coughlin scrisse, fra l’altro, anche il libro: “Money: Questions & Answers” (Il denaro: domande e risposte), un manuale edito sotto l’egida della NUSJ (National Union for Social Justice), che era una lobby politica fondata da Coughlin a Detroit nel 1934, anche allo scopo di lanciare una sfida alla rielezione del Presidente Franklin Delano Roosevelt, oltre ad altre finalità.

Le orazioni, le omelie, gli articoli e i libri di Padre Coughlin - il quale, ancora oggi è tacciato di aver semplicemente sfruttato le masse vulnerabili, durante la Grande Depressione, e di aver dato alla gente dei capri espiatorî - dimostrano che, lontanamente dall’essere quel rozzo demagogo che lo si vuole ritrarre, egli era invece un analista molto competente che era in grado di discernere le cause originarie dei problemi mondiali.  Non solo la sua critica del capitalismo monopolista (al contrario della libera iniziativa) non equivaleva ad un'approvazione del comunismo; ma egli credeva che ideologie quali il comunismo e il nazismo non avrebbero mai trovato un terreno fertile nell’America cristiana,  e che l’Occidente nel suo complesso avrebbe compreso il suo vero problema e avrebbe scacciato i “moderni mercanti dal tempio”, come aveva fatto Gesù.

Naturalmente, l’appello di Padre Coughlin ad imitare uno degli atti più noti di Gesù durante il suo Ministero sulla terra è principalmente ciò che fece gridare allo scandalo, anche se uno dei principali motivi fu il rifiuto della “buona società” di riconoscere che i principali intrallazzatori nelle banche e nell’alta finanza fossero, in misura sproporzionata, ebrei. Padre Coughlin inoltre aveva giustamente identificato Leone Trotsky e un gruppo di rivoluzionari bolscevichi ebrei come un’altra cabala intenta alla distruzione della civiltà cristiana. Ma lo aveva fatto in quanto difensore della fede cristiana, e non perché odiasse gli ebrei. Padre Coughlin pregava e si operava per la salvezza di tutti, compresi gli ebrei, che sperava avrebbero trovato anche loro Gesù.

Principalmente, furono le differenze di vedute fra Padre Coughlin e il Presidente Roosevelt riguardo al “New Deal” (“Nuovo patto sociale”: programma presidenziale di riforme sociali ed economiche )  - nonostante l’iniziale entusiasmo del sacerdote per questo piano di recupero dopo la Depressione - che diressero tutta la potenza del governo federale contro l’ecclesiastico, il lavoro del quale si era diffuso in modo virale, avendo raggiunto più di venti milioni di radioascoltatori, prima che Padre Coughlin fosse spazzato via dall’etere e scagliato nell'oscurità.     

 Il destino del sacerdote era segnato quando il Vaticano fece pressioni su di lui perché desistesse dal suo attivismo mediante radio. L’amministrazione Roosevelt arrivò sino al punto di revocare la licenza postale che consentiva a Padre Coughlin di distribuire la rivista Social Justice in modo efficiente. Quella mossa soppresse la pubblicazione. E lo NUSJ, tra parentesi, fu obbligato a sciogliersi solo due anni dopo.     

Padre Charles Coughlin trascorse il resto dei suoi giorni a Royal Oak, nella parrocchia che aveva fondato e finanziato con le donazioni sollecitate mediante il suo programma radiofonico, obbedendo rigorosamente agli ordini della gerarchia cattolica di ritornare alla sua missione giornaliera di prete e di scordarsi l’attivismo. Morì di arresto cardiaco il 27 ottobre 1979, due giorni dopo il suo ottantottesimo compleanno.

Padre Charles Edward Coughlin

 Fu sepolto nello Holy Sepulchre Cemetery a Southfield, Michigan, giusto a pochi metri dalla tomba di Michael Gallagher, il vescovo di Detroit che aveva creduto nel lavoro di Padre Coughlin, e che con la sua autorità canonica aveva protetto Padre Coughlin e aveva permesso che la sua attività durasse così a lungo. La morte del vescovo Gallagher nel 1937, per inciso, aveva creato un vuoto poi colmato da un altro prelato che era molto meno ben disposto verso Padre Coughlin.

Che Dio abbia in gloria l’anima di Padre Coughlin, e che il suo nome sia presto riabilitato. Le terribili accuse che gli sono state dirette sono state prese per buone  per troppo tempo. Sarebbe ora di correggere la versione ufficiale. Padre Coughlin fu zittito perché aveva ragione e la gente gli dava retta. Molto semplice. 

 

 


 I vostri commenti, come sempre, saranno molto graditi.

L. Pavese


 

   

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